Grecia sempre in bilico, con il rischio concreto che il crac ellenico trascini con sé qualche altro pezzo di Eurozona o almeno ponga fine all’esperienza della moneta unica così come siamo stati abituati a conoscerla. La momentanea tregua sui conti pubblici di Atene non convince i bookmakers stranieri, che almeno a giudicare dalle quote continuano credere nel default.
Secondo la piattaforma statunitense Intrade, dove si possono comprare opzioni virtuali relative a un evento politico, la Grecia ha ancora il 70 per cento di possibilità di fallire entro la fine di quest’anno, che scendono al 56 per cento (scommessa pagata un po’ di più) per chi punta al crac nel primo semestre.
Nella classifica dei possibili default europei stilata dall’operatore nessuno insidia il primato di Atene: gli inseguitori più vicini sono ilPortogallo (con il 22 per cento di probabilità di fallire entro dicembre), la Spagna (15 per cento) e l’Italia, scesa con l’insediamento di Mario Monti dal 23 al 12,5 per cento.
Che il fallimento di Stato arrivi o non arrivi, secondo gli esperti dell’azzardo, è molto probabile che l’assetto dell’area euro sia destinato comunque a cambiare, con l’abbandono della moneta unica da parte di uno o più Paesi. Anche in questo caso, gli indiziportano verso la Grecia.
Sulla lavagna di William Hill, uno dei principali scommettitori inglesi,chi punta 10 euro sul ritorno della dracma ne guadagnerebbe appena 4. Percentuali negative anche su BetVictor (1/6) e PaddyPower): il banco, insomma, non è disposto a pagare eventuali vincite su un’ipotesi che giudica probabilissima.
Unica eccezione, per ora, la sigla StanJames che offre a 1,62 l’uscita della Grecia dall’euro entro la fine del 2012, mentre la sua “sopravvivenza” è bancata a 2,20.
Nella lista dei possibili ritorni stilata dai bookies compare anche la cara vecchia lira (un suo eventuale ripristino già a partire da quest’anno vale da 6 a 12 volte la posta), lo scellino austriaco (da 10 a 14) e l’escudo portoghese (moltiplicherebbe per 8 la puntata secondo tutti gli operatori).
Anche secondo Intrade è ormai scontato che almeno uno degli Stati europei abbandoni la moneta unica: sull’opzione ormai occorre puntare 6 dollari per vincerne 5
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