giovedì 23 febbraio 2012

LE MACRO DI MERCATO ( AMERICANO )

L'economia ( almeno quella americana ... sicuramente NON quella nostrana )

Sta crescendo ! E l'affermazione nasce il realtà da una domanda che mi assilla: perché con il prezzo del gasoline alla pompa così alto ( qui ma anche negli usa) il mercato continua a salire soprattutto dove in realtà dovrebbe scendere per un crollo dei consumi generalmente portato da così alti prezzi del petrolio???

Le risposte vanno cercate in questa analisi:

  • Primo l'economia sta crescendo veramente dimostrato dai jobless claims americani che continuano a diminuire Quindi più assunzioni più spesa (hiring can conquer almost anything)
  • Secondo l'ultima volta che abbiamo sperimentato un aumento del Petrolio abbiamo affrontato anche un credit crunch e housing crush( bolla immobiliare ) contemporaneamente
  • Terzo le società non avevano assolutamente il cash che possiedono ora a bilancio quindi indici di indebitamento molto più bassi in media e molta più liquidità e protezione per
  • possibile shortage of credits
  • Quarto abbiamo interest rate bassissimi
  • Quinto il Gasoline non e l'unica forma di riscaldamento ma altre forme come Natural Gas i cui prezzi sono crollati pesantemente hanno aiutato a contenere i danni !


Energy cost minori
....per finire ricordiamo che durante periodi di petrolio a livelli cosi alti ci sono società che vengono avvantaggiate per esempio : honeywell (hon) eaton (etn) general electric (ge) clean harbours ( clh) continental resources (clr) ... E molte altre

PERICOLO SPREAD STILL ALIVE

L'economia italiana reggerà nel secondo semestre del 2012, se lo spread rimarrà stabile intorno ai 370 punti e se non ci sarà ulteriore deterioramento della situazione sui mercati finanziari: è quanto afferma la Commissione Ue nelle previsioni pubblicate oggi, dove ha rivisto al ribasso le stime sul Pil dell'Eurozona nel 2012.

lo spread negli ultimi 10 anni

Uno spread a quota 370 punti corrisponde, alle attuali quotazioni del Bund tedesco, a un rendimento dei BTp a 10 anni intorno al 5,6%. Certo, siamo lontanissimi dai livelli pre-crisi di un anno fa (quando lo spread orbitava intorno ai 160 punti base). Tuttavia, dopo aver sfiorato i 600 punti a fine novembre lo spread italiano ,considerato in questo momento termometro della crisi, ha invertito la marcia girando al ribasso. Nei giorni scorsi, a seguito dell'accordo dell'Eurogruppo sul salvataggio della Grecia, è scivolato in area 330 punti per poi risalire in area 360.

370 è stato indicato come soglia critica , la soglia oltre la quale tutti gli sforzi fin qui fatti diventerebbero inutili e tutto dovrà essere rimesso in discussione. Questo livello sarà il punto di riferimento del mercato per capire se l'italia ce la potra fare o meno a passare questo brutto periodo di recessione o se ci dovranno essere ulteriori manovre ,ancora piu dure sulla linea di quelle greche!

Questa stupida idea porterà sicuramente ad innescare meccanismi di vendita e acquisto di btp italiani utilizzando questo livello come punto di riferimento.

Questi dati hanno portato il mercato di oggi ad un netto rallentamento soprattutto per i bancari ma anche negli altri vari comparti in quanto i dati sulla crescita non sono per nulla promettenti , sempre tenendo a mente che il mercato sta scontanto anche più di questi rallentamenti, e dobbiamo costantemente ricordare che molto difficilmente il mondo finirà come dicono i Maya il 21/12 di quest'anno e di recessioni ne abbiamo ( beh forse altri piu anziani ne avranno viste di più) ma ne abbiamo studiate parecchie e da ogni depressioni si e usciti piu forti di prima, il problema e trovare la via per uscirne e visto che siamo ancora in tempo forse bisognerebbere cogliere questo momento per fare ancora piu piazza pulita e dare di nuovo una dignità a questo paese, dimenticata in questi anni.

Rimane pero il pericolo in quanto il paese E in recessione da luglio scorso e con le aspettative 2012 di un pil pari a -1,3% si ritrova in ultimo posto nell'eurozona dopo grecia e portogallo.... soggetti ad aiuti europei... posizionati a -3,3% e -4,4%, mentre l’Irlanda cresce dello 0,5%. ,la Germania dovrebbe crescere del +0.6% e Francia anch'essa positiva a +0.4% persino la Spagna – almeno stando a queste previsioni – farà meglio, con un calo di “solo” l’1%.

SWISS FRANC

The Swiss franc ticked up against the dollar on Thursday to touch a three-month high, as
some sought out safe-haven investments due to lingering worries about the euro zone's prospects. The franc has traded almost in tandem with the euro since the Swiss National Bank imposed a 1.20 francs per euro cap on Sept. 6 to prevent the runaway franc from battering the country's exports and pushing the Swiss economy into recession.


"There are plenty of obvious reasons why it should be in"
demand right now such as weak growth forecasts elsewhere (euro zone) and concerns the Greek bailout figures are woefully inadequate," said Informa Global Markets analyst Tony Nyman.Data released on Wednesday indicated the euro zone economy is in danger of tipping into recession, with Germany unexpectedly weak along with France. The franc rose 0.3 percent against the dollar to trade at 0.9077 by 0739 GMT compared to the New York close, hitting an intra-day peak that was its strongest since Dec. 1.The franc was flat against the euro at 1.2056. Questions over the SNB's independence -- and its ability to cap the franc at 1.20 per euro -- have been raised after the resignation of former chief Philipp Hildebrand over a currency trading scandal last month.
The Swiss government had tasked a legal expert to review the central bank's institutional oversight. In a report released on Wednesday he determined no changes were needed. "The legal opinion on SNB supervision did not soften the SNB's current monetary policy based on a lower boundary in EURCHF in any shape or fashion," UBS economist Reto Huenerwadel said.

mercoledì 22 febbraio 2012

Gates e Buffet: i ricchi devono donare metà del loro patrimonio

Sta facendo discutere l'invito che i due uomini più ricchi d'America hanno fatto agli altri paperoni della Terra. Se il loro invito venisse ascoltato "la filantropia cambierebbe radicalmente il proprio volto". L'idea di lanciare questo appello, riporta Fortune, è nata l'anno scorso, durante una cena dei due con il sindaco di New York Michael Bloomberg e la celebre presentatrice TV Oprah Winfrey: se si riuscisse a metterla in pratica, le popolazioni più povere potrebbero contare su circa 600 miliardi di dollari di donazioni.

È proprio Buffet a spiegare la ragione della proposta: "se anche io e la mia famiglia usassimo più dell'1% del patrimonio, nè la nostra felicità nè il nostro benessere sarebbe molto aumentato. Al contrario, il restante 99% potrebbe avere un impatto notevole sulla salute e il benessere degli altri". Secondo i responsabili della rivista Fortune ci sarebbero già 14 persone, con un patrimonio combinato di 130 miliardi di dollari, disposte a concorrere al piano

Pare che del gruppo facciano parte anche Oprah Winfrey, Eli e Edythe Broad, Ted Turner, Michael Bloomberg, Julian Robertson, Pete Peterson e David Rockefeller. L'obiettivo è quello di coinvolgere il numero più alto possibile dei 400 uomini più benestanti del pianeta, il cui patrimonio complessivo vale a 1200 miliardi. Il piano dei due, potrebbe diventare la più grande raccolta fondi della storia.

Greece saved, but actually…Grecia salva….uhmm veramente….

Well, what is there to say, really? Greece has been saved, deal done, everyone happy.
Oh hang on, you mean they "agreed" terms last night on a deal that was supposedly done on July 21st of 2011... And actually while we're at it, have they actually "agreed" terms, like really agreed, deal done no more questions type agreed... Ahh, NO...
Yet the price action last night while muted thanks in large part to the US holiday saw the EURUSD wash out smalls to the downside in expectation of an ever delayed press conference, to then, ramp higher taking weak stops with it on the way to an overnight high of around the 1.3285 area.
Net/Net we are almost back to where we started, while other crosses have done practically nothing at all overnight, including the broader "risk" complex. The other standout overnight was the RBA commentary (although I think it may have been misinterpreted by the market) which saw AUD trade lower as inference was made to potential further rate easing from the land down under.
Having said that, though, I revert to my earlier comment and say again that in large part there was little, if any, real movement last night.
The data calendar today is light, with no real tier data of any value to be released and yet again we wait for countless headlines, press conferences, meetings and the like to drive this market. European equities are the only things looking remotely healthy and on a mission at present with the DAX leading the charge higher at the moment.
Keep your powder dry folks, as there really isn't much going on...

Dopo 8 anni dalla sberla da 500mln di euro i due si incontrano faccia a faccia


Nel 1999 Monti viene confermato commissario europeo dal governo D'Alema I, che indica Prodi come secondo rappresentante per la Commissione UE, di cui lo stesso Prodi diviene presidente, e riceve la delega alla Concorrenza. Sotto la sua guida la Commissione Europea approfondisce il ruolo di controllo della concorrenza, inaugurando il procedimento contro la Microsoft (tuttora in corso) e bloccando nel 2001 la proposta di fusione tra General Electric e Honeywell, considerata contraria alle normative antitrust.

Monti si presentò davanti ai microfoni nel ruolo di Presidente della Commissione Antitrust europea e proferì le seguenti parole: «la decisione odierna ristabilisce le condizioni per una concorrenza leale sul mercato e indica chiari principi per la condotta futura di una società in posizione così dominante». Il riferimento era al gruppo Microsoft, al quale la Commissione, proprio sotto la reggenza Monti, aveva appena inflitto la più alta multa mai comminata prima a livello europeo: 497,2 milioni di Euro.

Un verdetto storico per svariate ragioni. Si trattò prima di tutto della più alta sanzione applicata dall'Unione europea a una società che, fra l'altro, in patria godeva della mano morbida dell'Antitrust statunitense ( come Google oggi?). A livello economico faceva poco più di un pizzicotto a Bill Gates e soci, la cifra corrispondeva all'1,6% del fatturato del gruppo, ma si trattava di una presa di posizione destinata a condizionarne il futuro

SuperMario il professore dall'aplomb britannico,un uomo che non somiglia agli stereotipi che tanti di noi, e i nostri leader, hanno contribuito a incoraggiare.

Dalla Repubblica del 23 febbraio 2012

Una stretta di mano, un colloquio lungo un'ora, uno scambio di vedute sulla lotta alla fame nel mondo. E, pare, neanche una battuta sulla stangata che otto anni fa l'allora commissario Ue alla Concorrenza Mario Monti inflisse a Microsoft per abuso di posizione dominante.

La pace. Oggi il premier e Bill Gates hanno siglato una simbolica pace, a Palazzo Chigi, nel segno della cooperazione per la sicurezza alimentare planetaria. Rispetto al 2004 - anno della multa da 497,2 milioni di euro che Bruxelles inflisse al colosso di Redmond - i ruoli sono certo cambiati. Monti, che allora il Wall Street Journal definì con un pizzico di sarcasmo lo "zar antitrust" è l'attuale premier italiano. Gates ha lasciato la guida di Microsoft convertendosi nel filantropo più ricco del mondo, co-presidente della Bill&Melinda Foundation. E i due, hanno discusso proprio di lotta alla povertà con Monti che, secondo fonti di Palazzo Chigi, avrebbe promesso al suo interlocutore un maggior apporto finanziario alla cooperazione da parte dell'Italia, una volta raggiunto il pareggio di bilancio.

Lo scontro. Durante il colloquio il premier ha lodato il lavoro della fondazione di Gates ma, assicurano le stesse fonti, i due non avrebbero fatto alcun cenno alla celebre multa. Eppure, lo scontro tra Ue e Microsoft si protrasse per anni e la multa, sebbene non mandò certo in rovina Microsoft - coprendo solo l'1,6% del suo fatturato - fu a quel tempo la più alta mai inflitta da Bruxelles ad un'azienda privata e, come sottolineò lo stesso Monti, risultò decisiva per stabilire le condizioni per una concorrenza leale sul mercato. Quattro anni dopo, Bruxelles condannò inoltre il gruppo a una nuova sanzione da 899 milioni, per non aver adempiuto alle sue richieste. Oggi quello scontro tra il gigante dell'high-tech e l'inflessibile commissario Ue è sembrato però solo un ricordo.

La lotta alla fame. La lotta alla fame e l'applicazione della «rivoluzione digitale» allo sviluppo rurale nelle aree di crisi sono stati i fili che hanno riannodato le tappe di Gates a Roma. Che, intervenendo al 35/o Consiglio dei Governatori dell'Ifad (Fondo Internazionale dello Sviluppo Agricolo) ha affermato come «l'agricolturà e la produttività sostenibile dei piccoli proprietari siano il miglior strumento contro la fame e la povertà», annunciando una nuova donazione da 200 milioni di dollari per lo sviluppo rurale e invitando la comunità internazionale a un apporto meno «datato e inefficace» e più coordinato e trasparente per la sicurezza alimentare.

No alla Banca mondiale. Al termine del suo discorso ha poi escluso una sua candidatura alla presidenza della Banca Mondiale come successore di Zoellick. «Sono totalmente impegnato alla fondazione, non sarei disponibile», ha tagliato corto Gates, che non si è mai voluto concedere nè ai cronisti, nè ai fotografi italiani, blindato da uno stuolo di bodyguard. E strettamente privato è stato anche il suo rendez-vous con Monti. Dai mesi dello scontro, non era la prima volta che i due si vedevano ma forse, la stretta di mano romana ha siglato una simbolica pace tra i due ex sfidanti.Una stretta di mano, un colloquio lungo un'ora, uno scambio di vedute sulla lotta alla fame nel mondo. E, pare, neanche una battuta sulla stangata che otto anni fa l'allora commissario Ue alla Concorrenza Mario Monti inflisse a Microsoft per abuso di posizione dominante.
La pace. Oggi il premier e Bill Gates hanno siglato una simbolica pace, a Palazzo Chigi, nel segno della cooperazione per la sicurezza alimentare planetaria. Rispetto al 2004 - anno della multa da 497,2 milioni di euro che Bruxelles inflisse al colosso di Redmond - i ruoli sono certo cambiati. Monti, che allora il Wall Street Journal definì con un pizzico di sarcasmo lo "zar antitrust" è l'attuale premier italiano. Gates ha lasciato la guida di Microsoft convertendosi nel filantropo più ricco del mondo, co-presidente della Bill&Melinda Foundation. E i due, hanno discusso proprio di lotta alla povertà con Monti che, secondo fonti di Palazzo Chigi, avrebbe promesso al suo interlocutore un maggior apporto finanziario alla cooperazione da parte dell'Italia, una volta raggiunto il pareggio di bilancio.

Lo scontro. Durante il colloquio il premier ha lodato il lavoro della fondazione di Gates ma, assicurano le stesse fonti, i due non avrebbero fatto alcun cenno alla celebre multa. Eppure, lo scontro tra Ue e Microsoft si protrasse per anni e la multa, sebbene non mandò certo in rovina Microsoft - coprendo solo l'1,6% del suo fatturato - fu a quel tempo la più alta mai inflitta da Bruxelles ad un'azienda privata e, come sottolineò lo stesso Monti, risultò decisiva per stabilire le condizioni per una concorrenza leale sul mercato. Quattro anni dopo, Bruxelles condannò inoltre il gruppo a una nuova sanzione da 899 milioni, per non aver adempiuto alle sue richieste. Oggi quello scontro tra il gigante dell'high-tech e l'inflessibile commissario Ue è sembrato però solo un ricordo.

La lotta alla fame. La lotta alla fame e l'applicazione della «rivoluzione digitale» allo sviluppo rurale nelle aree di crisi sono stati i fili che hanno riannodato le tappe di Gates a Roma. Che, intervenendo al 35/o Consiglio dei Governatori dell'Ifad (Fondo Internazionale dello Sviluppo Agricolo) ha affermato come «l'agricolturà e la produttività sostenibile dei piccoli proprietari siano il miglior strumento contro la fame e la povertà», annunciando una nuova donazione da 200 milioni di dollari per lo sviluppo rurale e invitando la comunità internazionale a un apporto meno «datato e inefficace» e più coordinato e trasparente per la sicurezza alimentare.

No alla Banca mondiale. Al termine del suo discorso ha poi escluso una sua candidatura alla presidenza della Banca Mondiale come successore di Zoellick. «Sono totalmente impegnato alla fondazione, non sarei disponibile», ha tagliato corto Gates, che non si è mai voluto concedere nè ai cronisti, nè ai fotografi italiani, blindato da uno stuolo di bodyguard. E strettamente privato è stato anche il suo rendez-vous con Monti. Dai mesi dello scontro, non era la prima volta che i due si vedevano ma forse, la stretta di mano romana ha siglato una simbolica pace tra i due ex sfidanti.

martedì 21 febbraio 2012

DOW HITS 13000 POINTS

Azioni in salita oggi ( martedi 21/02/2012 ) con il Dow Jones dopo la rottura della resistenza a 13000 punti, molto importante dal punto di vista psicologico. Non succedeva da 4 anni , un eternità. mercato trascinato dagli acquisti sui materiali e dall'euforia portata dal risultato degli accordi greci.

Stocks gained Tuesday, with the Dow briefly breaking above the psychologically-important 13,000 level in almost four years, led by gains in materials and as investors cheered the Greek deal.

Beni immobili del governo Monti

Dal sole24ore

Annamaria Cancellieri, ministro dell'Interno: 24 beni immobili tra appartamenti, abitazioni, magazzini, box, cantine, negozi, terreni agricoli di proprietá o comprioprietá dislocati tra Milano, Roma e Palazzolo Acreide (Siracusa)

Corrado Passera, ministro dello Sviluppo Economico: un fabbricato a Parigi di 141 mq e un terreno di 3.220 mq a Casale Marittimo.

Francesco Profumo, ministro dell'Istruzione: dichiara di possedere sette fabbricati (tre appartamenti e 4 garage) di cui solo uno di proprietà, gli altri in comproprietà ad Albissola e Torino e Salina, oltre ad una casa a Savona

Giulio Terzi di Sant'Agata, ministro degli Esteri: possiede in comproprietà un appartamento a Roma e un altro a New York; una villa, un garage e alcuni terreni agricoli (tre ettari in totale) a Curno e Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo.

Giampaolo Di Paola, ministro della Difesa: oltre alla casa di proprietà, abitazione principale, ha una casa di proprietà a Livorno di 130mq, al 50 per cento

Paola Severino, ministro della Giustizia: può contare a Roma di un appartamento ctg A3, mq 85 circa, proprietà 100% a disposizione; sempre a Roma di un appartamento ctg A2 mq 180 circa, proprietà 50% residenza anagrafica, con annessi cantina e due garage; a Cortina d'Ampezzo appartamento ctg A2 mq 150 circa, proprietà 100% a disposizione, con annessi cantina e garage, gravato da mutuo Unicredit

Piero Gnudi, ministro del Turismo: non ha beni immobili

Filippo Patroni Griffi, ministro della Funzione Pubblica: proprietario della casa adibita ad abitazione principale e di quote in nuda proprietà in altre 4 abitazioni, più un terreno

Mario Catania, ministro delle Politiche Agricole: è proprietario dell'appartamento in cui vive a Roma (circa 120 mq) ed è proprietario inoltre del 50% di una abitazione monofamiliare nel comune di Manciano (Gr) di circa 120 metri quadrati

Dino Piero Giarda, ministro dei Rapporti con il Parlamento: 10 immobili oltre all'abitazione principale, un appartamento a Milano, con box, da 175 mq. Non mancano quote del 15% in tre baite e un pascolo (incolto e sterile) ad Alagna Valsesia ai piedi del Monte Rosa.

Andrea Ricciardi, ministro della Cooperazione internazionale: possiede un appartamento e un terreno a Trevi, in provincia di Perugia, e la nuda proprietà di un appartamento a Roma che è in usufrutto alla madre.

Corrado Clini, ministro dell'Ambiente: proprietario del 50% di un appartamento a Mirano (Venezia)

Renato Balduzzi, ministro della Salute : dichiara 11 immobili, in proprietà e comproprietà, ad


Alessandria, Molino dè Torti (Al), Avise (Ao) e Bordighera (Im): tra gli altri anche una cantina.

Sbrigati Ministro il ritardo Costa | Greenpeace Italia


http://www.greenpeace.org/italy/it/campagne/oceani/Sbrigati-Ministro-il-ritardo-Costa/#.T0AU-tAq7II.mailto

European Futures Rise as Leaders Reach Greek Deal; Metals Climb

Bloomberg News

European Futures Rise as Leaders Reach Greek Deal; Metals Climb
European equity futures and metals climbed, while the euro reached a three-month high against the yen after Greece won a second rescue package. Asian stocks slid, led by consumer companies.
Euro Stoxx 50 Index futures added 0.2 percent as of 7:01 a.m. in London. The MSCI Asia Pacific Index declined 0.2 percent, while Standard & Poor's 500 Index futures advanced 0.5 percent. The euro climbed 0.5 percent to 105.96 yen, reversing an earlier drop. Australia's dollar fell against 16 major peers after the central bank said it has scope to ease policy. Ten-year Treasury yields rose three basis points to 2.03 percent. Copper gained 1 percent and oil traded near a nine-month high.
European finance ministers awarded Greece 130 billion euros ($173 billion) in aid by tapping into European Central Bank profits and coaxing investors into providing more debt relief to shield the region from a default. The global economy faces an "uphill struggle" as it seeks to recover from a financial crisis, Chinese Vice President Xi Jinping said yesterday.
"You can't really go out and say that we've solved the whole euro-zone debt crisis and this won't come back to bother us again," Manpreet Gill, a senior investment strategist at Standard Chartered Plc, said in a Bloomberg Television interview from Singapore. "These issues will still simmer over time."
U.S. Futures S&P 500 futures expiring in March climbed to 1,367.40. U.S. markets will reopen today after a public holiday yesterday. The U.S. government is set to sell debt totaling $99 billion this week, starting with a $35 billion auction of two-year securities today.
Data later today may show a measure of euro-area consumer confidence improved to minus 20.1 this month from minus 20.7 in January, according to the median forecast of economists in a Bloomberg survey.
Asian stocks have climbed for the past nine weeks, pushing the MSCI Asia-Pacific gauge to a 12 percent rally this year. Australia's S&P/ASX 200 Index rose 0.8 percent, the Hang Seng Index added 0.1 percent and the Shanghai Composite Index advanced 0.7 percent.
Mazda Motor Corp., the most unprofitable among Japan's eight biggest carmakers, slumped 10 percent. The company is preparing a share sale to raise capital by as much 100 billion yen ($1.25 billion), NHK Television reported, without citing anyone. Mazda said in a filing that no decision has been made.

Airlines Drop
Korean Air Lines Co., the nation's biggest carrier, tumbled 6.4 percent after Deutsche Bank AG told clients to sell the shares, citing a weak cargo market and high fuel prices. Cathay Pacific Airways Ltd. and Air China Ltd. lost at least 1.8 percent in Hong Kong.
Oil futures for March delivery, which expire today, advanced as much as $2.20 to $105.44 in intra-day trading, the highest since May 5.
Iran's decision to halt sales of crude oil to French and British buyers to preempt a European Union ban on imports will have "no impact on Britain's energy security or supplies," said U.K. Foreign Secretary William Hague. The EU has agreed to stop purchases of Iranian crude from July 1 in an attempt to curb the Persian Gulf country's nuclear program.
The Australian dollar fell 0.2 percent to $1.0733. Minutes of the central bank's Feb. 7 meeting suggested board members are prepared to ease policy if demand were to "weaken materially." The Markit iTraxx Australia index, a gauge of the nation's corporate bond risk, fell 2.25 basis points to 141.75, according to Deutsche Bank AG.

SEC Surrender Continues With Bear Bankers Deal: William D. Cohan

Postiamo un articolo molto importante a mio parere... vi sarebbero molte cosa da dire , prima tra tutte ...perché certe notizie non vengono neanche coperte dalle agenzie europee e men che meno dai nostri telegiornali ??? Potremmo sempre vestire i grandi hedge fund managers Tannin e Cioffi come Schettino con un bel costume di carnevale ... Magari ci sarebbe un minimo interesse ...

Bloomberg
By William Cohan

Once again, the Securities and Exchange Commission has embarrassed itself. Last week it let off the hook two hotshot former Wall Street hedge-fund managers who lost a bundle for the investors trusting them to manage their money responsibly.
Instead of going to court on Feb. 13 and laying bare the sordid facts for a jury, at the last minute the SEC settled a civil suit against Ralph Cioffi and Matthew Tannin of the now defunct Bear Stearns Cos (2942331Q). These were the hedge-fund managers who five years ago loaded up their two funds with billions of dollars of lousy mortgage-backed securities and collateralized- debt obligations, leveraged them to the hilt and, when the market for the securities soured in July 2007, liquidated the funds

According to the SEC's 2008 civil complaint against the men, the collapse of the funds cost investors at least $1.6 billion. These problems were among the very first indications that serious trouble was looming in the housing market and securities tied to it. The liquidation of the two funds led to the effective bankruptcy of Bear Stearns itself in March 2008 and the subsequent financial crisis that nearly wiped Wall Street off the face of the earth.

But the price the SEC extracted from Cioffi and Tannin as part of a settlement -- after previously telling the court it intended to go to trial -- was a mere pittance, "chump change," according to the federal judge inBrooklyn overseeing the case. Cioffi, who made $22 million in 2005 and 2006 at Bear Stearns, will pay just $800,000 and agree to a three-year ban from the securities industry. Tannin, who was paid $4.4 million in his last two years at Bear, will pay $250,000 and agree to a two-year ban. Neither has to admit to wrongdoing. The agreement will deter absolutely no one from trying to pull off a similar stunt.

In combination with their November 2009 jury acquittal on criminal charges in federal court, the SEC civil settlement provides a major victory for the defendants' attorneys, Hughes Hubbard & Reed LLP (for Cioffi) and Brune & Richard LLP (for Tannin). The American public, on the other hand, is left with the trillion-dollar bill for Wall Street's financial crisis caused by the Wall Street bankers and traders who walked off with billions in bonuses.

This outcome is beyond outrageous. In its complaint, the SEC flat-out stated that Cioffi and Tannin mislead their investors: "Particularly during the first five months of 2007, as the funds suffered increasing losses to the value of their portfolios and faced growing margin calls and redemptions … senior portfolio manager Cioffi and portfolio manager Tannin deceived their own investors, as well as the funds' institutional counterparties, by fraudulently concealing from them the full extent of the funds' deepening troubles."

One of the ways Cioffi and Tannin did this was by displaying, graphically, on the monthly account statements the percentage of the funds invested in subprime mortgages. For instance, according to an investor's statement from March 2007, the amount of the funds invested in subprime mortgages was stated clearly as 6 percent. But when the funds blew up, Bear Stearns created internal "talking points" memos for how to deal with investor complaints. A memo from June 2007 pointed out that one of the questions deemed likely to be asked was: "I thought the fund was diversified, and now it turns out it seems to have had a fair amount of exposure to the subprime mortgage market. What exactly was the exposure?" The answer: "60 percent."

In other words, Cioffi and Tannin told their investors the funds were diversified -- and raised billions of dollars based on that representation -- but in reality they were highly concentrated in subprime mortgages. And now, thanks to the SEC's settlement, the two men may never even be held remotely accountable.

Even Frederick Block, the judge who was to preside at the trial but instead has been asked to bless the settlement, openly questioned whether the terms fit the crime. He not only called the monetary settlement "chump change," but also said the SEC's injunctive provision was "silly" and asked, "Am I just a rubber stamp here or is there some inquiry I ought to be making about these provisions?"

In this, he was echoing the well-known views of the outspoken federal Judge Jed Rakoff, who last year rejected an agreement between the SEC and Citigroup Inc. (C) where the give-up by the bank was relatively small -- $285 million -- and the firm was allowed to settle without denying or admitting guilt. In the Cioffi-Tannin case, the penalty is even smaller and the investors' loss greater. Go figure.

John Worland, the SEC's attorney, defended the agency by saying that it has no ability to sue for damages, only for the disgorgement of ill-gotten gains. While technically correct, it's not the whole story: The SEC certainly figured out a way to penalize Goldman Sachs Group Inc. (GS) to the tune of $550 million in the so-called Abacus case in 2010, when the firm actually lost some $90 million on the deal.

Then Worland delivered this stunner: "Neither Mr. Cioffi or Mr. Tannin got rich." You know how far things have gone downhill when a lawyer for the SEC, making a bureaucrat's salary -- God bless him -- can't seem to see that two hedge fund managers are in fact quite rich and got that way in the course of losing their investors a fortune.

We are all worse off for the SEC's continued lax enforcement of wrongdoing on Wall Street. If it won't protect us from charlatans, who will? Judge Block, please deny the proposed pathetic settlement and send the parties back to the negotiating table or, even better, your court room

(William D. Cohan, a former investment banker and the author of "Money and Power: How Goldman Sachs Came to Rule the World," is a Bloomberg View columnist. Read his previous column on Wall Street arbitration online. The opinions expressed are his own.)

Read more online opinion from Bloomberg View

To contact the writer of this article: William D. Cohan at wdcohan@yahoo.com.

To contact the editor responsible for this article: Tobin Harshaw attharshaw@bloomberg.net.

lunedì 20 febbraio 2012

WEEKLY OUTLOOK

Finita in salita la settimana per i mercati finanziari, trasportati dalle trimestrali americane che stanno vivendo per la maggior parte un momento di euforia ristabilendo un mood di mercato che sta riattirando gli investitori su asset class azionari considerati più rischiosi . Nell’ultimo mese dobbiamo considere anche gli importanti IPOs visti (initial pubblic offer) guardiamo a Fabebook , e il mercato non meno importante delle fusioni ed acquisizioni, che sono sempre indice di salute di mercato !

Gli indicatori di sentiment americani, come il dato sul Jobless Claim che si continua a mantenere sotto le 400k unità, hanno subito forti miglioramenti aiutando a mantenere questo clima di euforia sempre mitigato dal rollercoaster Greco. I dati cinesi hanno confermato una “tenuta” del mercato interno con i dati sulla produzione industriale,pil e vendite al dettaglio su livelli considerati accettabili per l’economia cinese che a fine 2011 aveva subito un inflessione della crescita di un punto percentuali dai costanti 9% annuo di crescita che ormai ci ha abituati a vedere. L’inflazione dal canto ha registrato un lieve miglioramento lasciando un possibile spazio di manovra.

Nel breve termine resta determinante una accordo sulla Grecia.

I rischi di recessione per l’intera Eurozona si sono ridotti considerevolmente ed il PMI dell’Eurozona è tornato al di sopra del livello di 50 segnalando perlomeno un possibile rialzo delle aspettative di crescita per il secondo semestre 2012.

Come detto prima stiamo assistendo ad un aumento della propensione al rischio con investitori che stanno tornando su titoli europei e su asset class considerate più rischiose come l’azionario. Il discorso è sempre uguale l'impostazione di investimento deve essere sempre diversa dalla normale ratio che psicologicamente saremmo portati a prediligere , il comprare e investire su grossi rialzi può portare probabilmente a guadagni sul medio lungo ma è sui grossi ribassi di mercato che bisogna essere attenti nell'impostazione di portafoglio , è sempre molto difficile trovare il "bottom" di mercato ma è sui ribassi dicevamo che dobbiamo incentrare il focus e piazzare le nostre entrate. Considerando sempre il mercato a livello Macro, considerando che la crisi Grecia si è presentata in un momento molto molto diverso di mercato rispetto alla crisi Lehman Brothers, con molte meno possibilità di una recessione di tale portata.

Il rialzo di mercato a cui abbiamo assistito in questo inizio 2012 ha colto di sorpresa un po tutti soprattutto la grossa mole di esposizioni short di mercato che si sono trovate a fronteggiare un forte rialzo di mercato (ricordiamo con un sorriso il "trader" che sulla BBC aveva previsto erroneamente la fine del mercato monetario ci avevano (almeno per quanto mi riguarda )



lasciato con un sorriso sulle labbra , e lasciando la maggior parte dei market analyst scarichi su posizioni a maggior volatilità. Questa mancanza di esposizioni lunghe ma ancora più importanti queste enormi posizioni "short" a mercato e la loro necessaria chiusura di tutta fretta da parte dei grossi "Hedge Fund Manager" a portato livelli di acquisto sempre più importanti a mercato sostenendo la crescita di questi due mesi.

L'outlook rimane positivo a parte colpi di testa dei Papademos & Co , quello che potremo vedere sarà prese di profitti sfruttando l'incertezza di questi giorni ma viste le posizioni ancora molto liquide difficilmente si vedrà prendere il sopravvento dei "Bear"a mercato e difficilmente vedremo ritracciamenti importanti, ma solo correzioni momentanee. Gli spread dovrebbero prospettare miglioramenti soprattutto per i PIGS e dal lato azionario si dovrebbero vedere aumenti di posizioni long soprattutto su mercato americano sempre il più forte a livello mondiale in termini di qualità ed earnings. Molto positive saranno ancora le società americane con esposizioni estere su paesi emergenti come Cina India e Brasile.


Cio che dobbiamo considerare sono i livelli raggiunti dal mercato e gli importanti livelli di resistenza che si stanno testando in questi giorni :





Con il bassissimo livello della volatilità raggiunto ci troviamo in una fase sicuramente difficile da gestire, considerando che l'S&P (grafico in alto pagina) ha toccato il 4.4% di guadagno a gennaio il migliore dal 1997 , questo non deve spaventare perché le condizioni sono molto diverse da allora i mercati molto più sviluppati e soprattutto il mercato non è trascinato da una bolla speculativa ma da effettivi dati forniti dalle trimestrali delle società americane e da indicatori macroeconomici come l'occupazione americana , in altri mercati i rialzi sono stati anche maggiori ma il motivo e il livello di sconto incredibile che i mercati scontavano a fine 2011 , forse implicavano livelli di fallimenti a catena che difficilmente potrebbero presentarsi in un periodo post Lehman! e mooolto difficilmente la Grecia verra lasciata fallire ....anzi è praticamente impossibile, sono i termini che spaventano , e spaventa ancora di più il fatto che non sia in grado con le sue manovre finanziarie ad effettivamente ristabilire una crescita economica che gli dia la capacità di risarcimento del suo debito nel lungo periodo per poter abbassare il suo indice debito / pil stellare, sopprattutto considerando il suo bassissimo pil ! ( la cosa migliore a mio modestissimo parere sarebbe stata il fallimento istantaneo greco nel giugno luglio dell'anno scorso , una sberla secca senza preavviso per nessuno , ingoiare la pillola e far uscire la grecia dall eurogruppo senza permettere la perpetrazione di questa buffonata, in quanto le manovre proposte ai greci primo sono ingiuste secondo sono manovre che possono portare solo a deflazione e stagnazione economica e per un economia cosi poco sviluppata sono manovre devastanti che mi portano a pensare che i problemi saranno solo posticipati e non risolti. Il problema e l'auto sostenibilità della Grecia e la perplessità rimane sull'effettiva sostenibilità del piano di rientro del deficit Greco.

Sul mercato obbligazionario dei principali Stati Sovrani Europei, Italia e Spagna. La fortissima discesa dei tassi a breve, arrivati al 2,23% sul Bot a 12 mesi nell’asta dello scorso 13 febbraio, non è certo dovuta al raggiungimento di un accordo di tagli di bilancio in Grecia, quanto ad un miglioramento complessivo delle condizioni di liquidità e ad una diversa percezione delle prospettive di crescita economia mondiale che indirettamente hanno ridotto i rischi di recessione profonda in Europa ed a un rientro di capitali esteri su tali titoli di stato.

° Orizzonte medio lungo prospettive buone anche se nel breve ci potranno essere ritracciamenti sulle resistenze ma non significativi ribassi


° Economia Americana on ottimi indicatori sociali e macro


° Sviluppo Cinese inflessione contenuta


° Crisi paesi sovrani verso risoluzione