giovedì 10 maggio 2012

I petrolieri: il prezzo della benzina può scendere

«Vista la volatilità dei mercati, le condizioni per un ribasso (del prezzo della benzina, ndr) effettivamente ci sono, ma sono maturate negli ultimi giorni». Una dichiarazione così fatta dall' Unione petrolifera è difficile ricordarla a memoria d' uomo. Tanto è vero che la stessa Up poi precisa che per un effettivo calo dei prezzi serve «un consolidamento della situazione». Il costo per gli automobilisti in questi giorni è mediamente di 1,85 euro a litro per la benzina e 1,73 per il gasolio, e questo benché la crisi stia spingendo al ribasso il prezzo del greggio. Se ne è accorto il centro studi di Nomisma Energia secondo cui, alla luce dei recenti ribassi del prezzo del petrolio e dell' indicatore Platt' s, i listini dei carburanti potrebbero scendere fino a un massimo di 8 centesimi per la benzina. L' Unione petrolifera ieri ha risposto proprio a questi rilievi, sostenendo che i margini per una discesa ci sono, «anche se non dell' entità indicata da Nomisma. Le aziende, come accade anche nei movimenti al rialzo, - precisa infatti l' Up - tendono generalmente ad aspettare un consolidamento della situazione». L' annuncio di un possibile ribasso viene accolto bene dalle associazioni dei consumatori, non senza una punta di polemica: «Fa piacere che l' Up lo dica: è la prima volta che sostiene un fatto del genere. Ma dalle parole bisogna passare ai fatti: bisogna che diminuisca questo surplus di guadagno che le compagnie petrolifere hanno» sostengono Adusbef e Federconsumatori. Che calcolano in circa 18-19 milioni per la benzina e 25 milioni per il gasolio le maggiori entrate dei petrolieri per ogni centesimo in più sul prezzo dei carburanti



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